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Recensione Garnier Metodo Ricci: pro, contro e risultato finale

Provare una nuova linea per capelli ricci è sempre un’esperienza interessante, soprattutto quando arriva da un brand accessibile come Garnier. Da qualche mese sto testando la linea Garnier Metodo Ricci che mi è stata gentilmente inviata. L’ho provata sia da sola sia in combinazione con altri prodotti per capire al meglio il suo effetto sui miei capelli. In questa recensione Garnier Metodo Ricci, condividerò i risultati cercando di offrire il mio parere come se fossi una principiante del Metodo Curly.

Garnier Metodo Ricci con formula italiana è acquistabile nei supermercati, profumerie e sullo store Garnier Amazon

Situazione di partenza

Come stanno adesso i miei capelli? Voglio essere molto onesta: i miei capelli sono molto più sani rispetto a quando ho iniziato a seguire il Curly Method. In questo periodo però, i miei ricci stanno affrontando un bel po’ di stress: li tengo spesso legati e la lunghezza è ormai notevole. Questi fattori possono influire sulla loro definizione e idratazione, anche se non tanto quanto pieghe lisce e decolorazioni.

Ho provato la linea Garnier Metodo Ricci in diversi contesti: da sola, con styling minimal, abbinata a prodotti più tecnici e anche in giornate in cui i miei capelli erano particolarmente “provati” (legati, secchi, sfibrati…). Dato il successo delle altre recensioni, quella che segue non è solo la recensione Garnier Metodo Ricci, ma è il racconto del mio wash day tipo con questa linea.

  • n°0 Trattamento Pre-Shampoo

Ho iniziato applicando il trattamento pre-shampoo, da usare a capelli asciutti prima del lavaggio. La texture è piacevole e il profumo – ve lo dico subito – è molto buono, persistente senza essere invadente. L’ho trovato particolarmente utile nei giorni in cui avevo i capelli più spenti o indeboliti, e credo che possa fare la differenza soprattutto su chi ha capelli fini ma danneggiati, o su chi non ama usare maschere dopo lo shampoo.

Molti lo paragonano al trattamento Bond Repair di Elvive, e la somiglianza non mi sorprende: Garnier è infatti una sussidiaria di L’Oréal, e non è raro che brand dello stesso gruppo condividano ispirazioni formulative, anche se con target e posizionamento diversi.

A mio parere, non è un prodotto da usare a ogni lavaggio soprattutto per chi come me ha capelli sani, ma inserito in una routine ogni tanto, quando si sente la necessità di un boost, può essere un alleato interessante.

  • n°1 Shampoo

Secondo step: shampoo. E qui ci tengo a fare una precisazione. Si tratta di un low poo classico, con una formula priva di solfati forti ma comunque lavante. E a oggi, è uno dei pochissimi shampoo low poo facilmente reperibili nei supermercati, quindi già questo lo rende una novità non da poco.

Ho letto online vari commenti che lo paragonano a uno shampoo purificante, ma sinceramente non sono d’accordo. La sua formulazione non contiene attivi che possano giustificare questa definizione, e sulle mie lunghezze non ha avuto affatto un effetto da “reset”. Tuttavia, è molto lavante: per me, una sola passata è più che sufficiente. Se si insiste troppo, può risultare un po’ troppo sgrassante.

  • n°2 Maschera (balsamo, maschera, leave-in)

Ecco il multiuso della linea, pensato per essere usato in tre modi: come maschera, come balsamo o come leave-in. Personalmente, con i prodotti 3 in 1 vado sempre con i piedi di piombo, perché raramente fanno tutto bene. E infatti, anche in questo caso, secondo me funziona benissimo come balsamo districante, e un po’ meno come maschera o come leave-in.

L’ho usata più volte come maschera con posa lunga e, sinceramente, non ho notato effetti molto diversi rispetto al semplice utilizzo come balsamo. Ma come ripeto sempre: lo scopo di una maschera non è necessariamente districare, bensì veicolare attivi mirati che apportino un beneficio duraturo al capello. Le maschere low cost, però, faticano su questo fronte perché gli ingredienti efficaci – purtroppo – costano. E quando il prezzo è contenuto, è normale che le performance non siano quelle di un prodotto professionale.

Detto ciò, per districare è davvero ottima, e su capelli ricci medio-spessi fa un lavoro egregio in pochi minuti di posa.

  • n°3 Spray

Ultimo step: lo spray leave-in, che è anche il prodotto più discusso dell’intera linea. Garnier lo descrive come uno styling con potere fissante in grado di reggere una piega da solo. A livello formulativo, però, questa promessa non è sostenuta dai fatti. E neanche dalle performance reali, almeno per quanto mi riguarda.

Ho letto tantissime opinioni contrastanti, e a volte, dai commenti, si capisce abbastanza facilmente chi ha acquistato il prodotto e chi lo ha ricevuto in collaborazione. Io l’ho testato senza preconcetti e, sinceramente, non lo considero un prodotto di styling “vero”.

Detto questo, può avere un suo utilizzo intelligente. Può essere utile nei giorni successivi al lavaggio per ravvivare i ricci, abbinato a mousse leggera o gel per volume e forma. Ma da solo? No, non basta. Chi cerca definizione e durata ha bisogno di un vero fissante: una mousse per un effetto più morbido, un gel per una tenuta più strong.

Recensione Garnier Metodo Ricci: considerazioni finali

Nonostante lo spray non sia il mio preferito, non mi sento affatto di giudicare negativamente la linea. Anzi, trovo che sia un passo importantissimo: è la prima volta che un brand grande e da supermercato come Garnier crea una linea completamente compatibile con il Curly Method, senza siliconi e con formule accessibili.

È una vittoria per chi è stanco di prodotti che cercano di mascherare i ricci con ingredienti che promettono controllo.

Come penso abbiate capito da questa recensione Garnier Metodo Ricci per me è un’ottima base per costruire una routine curly-friendly semplice, efficace e facilmente reperibile. E se questo è solo l’inizio, non vedo l’ora di scoprire cosa verrà dopo.

Avete già provato la linea Garnier Metodo Ricci? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, sono curiosissima di confrontare le nostre esperienze!

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Arima78
Arima78
6 giorni fa

Provata tutta anche io e devo dire che in effetti non è per niente male per essere una linea da supermercato. I miei capelli amano le proteine ma essendo anche a bassa porosità hanno bisogno di qualcosa di leggero. Ecco…forse lo spray è anche troppo leggero. Per avere definizione e tenuta ne devo mettere parecchio, col risultato che mi si appesantisce un po’ il tutto. Al contrario, ora sto mixando i prodotti con altri e la maschera mi sta sorprendendo. Ne metto pochissima come base leave-in, poi aggiungo un schiuma leggera e gel proteico. Risultato ottimo!!! Riccio ben definito!
Lo shampoo lo alterno ad un purificante ogni due lavaggi. Vado in build up velocemente con la mia porosità e ho bisogno di purificare spesso.
Lo trovo comunque ottimo come lowpoo, anche per il fatto che sia di facile reperibilità. Lava bene e lascia i capelli morbidi. Vabbeh, non parliamo poi del profumo che quello è un tripudio di fragranza che resta sui capelli anche due giorni!!
In conclusione, anche secondo me approvata.